Di antiche e nuove acque. Come combattono le sirene?
Presentiamo l’edizione 2025 della Summer School “Un altro genere di forza”, percorso legato al Master in Studi e Politiche di Genere – Università Roma Tre. Come ogni anno, vi invitiamo a trascorrere con noi quattro giorni di lezioni teoriche, pratiche marziali, atti creativi, buon cibo e ottima compagnia in luoghi magici immersi nella natura. Il progetto “Un altro genere di forza”, ideato e costruito da Alessandra Chiricosta, da ormai dieci anni si inserisce nell’orizzonte della lotta alla violenza di genere proponendo un percorso teorico pratico multidisciplinare che integra pratiche derivate da arti marziali dell’ Asia orientale e sudorientale, Feminist Self-Defense e riflessioni di tipo filosofico, mitologico, socio antropologico e politico. Ci piace nominarlo anche come “autocoscienza combattente femminista”.
Ogni edizione della scuola è guidata e ispirata da uno dei movimenti della teoria dei Wu xing, i cinque movimenti alla base della cosmologia e della medicina tradizionale sino- vietnamita: acqua, legno, fuoco, terra e metallo.
Quest’anno ripartiremo dal movimento che esprime la forza dell’origine, l’Acqua. Senza forma precisa, di natura fluida, il movimento Acqua manifesta la forza di una potenzialità generativa e rigenerativa, che non può essere racchiusa né confinata in schemi, in identità, ma procede fluida e potente. Precedendo qualsiasi forma, crea le possibilità energetiche perché le forme si sviluppino. Nel suo naturale movimento di discesa verso il basso, raggiunge ciò che è più profondo, nutrendolo, tanto nel microcosmo quanto nel macrocosmo. L’energia dell’acqua si esprime spaziotemporalmente nel Nord e nell’inverno. È associata al freddo e al colore nero delle profondità oceaniche. Nel corpo umano, nei canali di rene e di vescica, rappresenta l’eredità delle generazioni precedenti che scorre in noi (精jīng), le esperienze pregresse che hanno formato ciò che in questo momento ci troviamo ad essere, insieme alla possibilità di mutare, di trasformarci grazie alla volontà, 志zhì, la determinazione che permette di agire. Acqua è anche la paura, e il lamento il suo suono. Quel lamento del lutto e della perdita, quella paura che si associa alla morte, che pietrifica, ghiaccia, impedendo alla volontà di esprimersi in azione. Una paura profonda, abissale, oscura, in cui non permea luce. Tuttavia, questo è il momento in cui la vita si origina: la sua coappartenenza con la morte viene posta come dato, come presupposto ad ogni esistenza che si dà come flusso, come mutamento continuo, di cui l’immobilità, la stasi non sono che necessarie, ma transitorie, manifestazioni.
L’acqua agisce non-agendo, che non significa inazione, stasi: l’acqua non si ferma, ma non si irrigidisce nel controllo, non assolutizza se stessa, lasciandosi piuttosto guidare dal vuoto e dalla sua relazione col pieno. L’acqua ci consente di uscire dall’idea di dover rinunciare alla forza per contrastare la violenza, all’alternativa tra agire il dominio o essere sottomesse. Le culture asiatiche da cui attingeremo in questo lavoro ci propongono una visione in cui l’arte medica e quella marziale procedono insieme, sconfinando l’una nell’altra: una prospettiva estremamente feconda per far saltare quella dicotomia fra funzione di cura e funzione di combattimento/ difesa che nelle culture patriarcali ha disegnato la rigida divisione dei ruoli e l’inveramento di una debolezza femminile supposta “naturale”. Praticare questo “altro genere di forza” significa prendere atto che una critica solo teorica delle logiche di dominio non avrà mai l’efficacia che speriamo. Vogliamo creare nuove abitudini al corpo che siamo per poter agire e pensare meglio.
Una domanda insolita ci guiderà nel nostro inabissarci insieme. L’abilità combattente non è tra le caratteristiche che più comunemente si associa alle misteriose creature che nuotano nei racconti di molte culture sin dalla più remota antichità. Eppure, emozionanti storie di sirene combattenti sono cantate in diverse epoche e mari del mondo, e la filosofa Angela Putino traccia una connessione tra le sirene e le amazzoni, come figure di quell’inaddomesticato che resiste al biopotere e ad ogni forma di colonizzazione.
Cosa significa combattere come una sirena? Che genere di forze il suo corpo fluido e ibrido è capace di incarnare? Come possiamo ripensare il concetto e le pratiche della forza nelle corpo-realtà se assumiamo la sua prospettiva acquatica?
Creatura ibrida, la sirena per sua stessa natura oltrepassa le prigionie di identità rigide, sfumando la distinzione tra animali umani e non, muovendo sinuosamente la sua coda attraverso le partizioni e tassonomie con le quali il discorso androcentrico e patriarcale organizza e definisce corpi e materie. E’ capace di nuotare attraverso generi, sessualità, gerarchie di classe. Ridefinisce i criteri che stabiliscono quali corporealtà siano deboli o forti, abili o disabili. Percorrendo ambienti terrestri, acquatici e aerei, ci invita a riflettere su come siano interconnessi, più che divisi, così come i viventi che li abitano. La sirena ci guida attraverso le correnti delle forze che compongono la “materia vibrante” , costringendoci a chiederci che cosa significhi essere un corpo quando questo è formato in gran parte d’acqua, così come il pianeta in cui viviamo. La sirena, nel suo canto inaddomesticato, ci suggerisce nuove strategie di decolonizzazione e sovversione. Se, come dice Timothy Morton, “siamo tutte sirene”, sperimenteremo insieme come combattere come tali, nuotando in un flusso di teoria e pratica, con corpo, mente ed emozioni. Ogni giorno ci risveglieremo insieme con una pratica di Dao yin, per proseguire con due sessioni una di mattina e una pomeridiana composte da una parte di lezione teorica e una parte di esercitazione di pratiche marziali, la giornata prevederà anche dei momenti di cerchio di restituzione sulle esperienze vissute insieme.
INFORMAZIONI
Chi tiene il corso?: Alessandra Chiricosta, con l’impareggiabile assistenza di Gaia Leiss
Quando: 12 Luglio – 15 Giugno 2025
Dove: nell’incantevole scenario del Parco Naturale dei Monti Sibillini, presso il Camping Vettore (Monte Gallo, A.P.)
Numero partecipanti: massimo 25
La partecipazione è aperta anche a chi non è iscritta/o al Master. La scuola è un evento misto, tuttavia l’esperienza ci ha insegnato che per la specificità e delicatezza del lavoro condotto potrebbero essere necessari momenti di separatismo, dunque accettiamo iscrizioni di soggettività che si identificano come maschi cisgender solo in numero maggiore di una, in modo che si possano predisporre pratiche separate nel caso ne emergesse la necessità. Non è necessaria esperienza pregressa in pratiche marziali.
Dettagli tecnici:
● Per partecipare alla Summer School è richiesto un certificato medico per attività sportiva non agonistica da consegnare all’iscrizione.
● È possibile pernottare in bungalow da 4/5 persone o da 2/3 persone, che verranno condivisi tra le partecipanti. Non sono a disposizione bungalow per singole.
● In alternativa, è possibile pernottare in tenda (propria, non fornita dalla struttura)
Costo: Il prezzo per la Summer School è di € 365 a persona per l’alloggio in bungalow e di € 320 a persona in tenda/camper, e comprende:
● vitto e alloggio
● lezioni teoriche
● esercitazioni pratiche
Le pre-iscrizioni alla Summer School vanno comunicate entro il 25/05/2024 al seguente indirizzo: unaltrogenerediforza@gmail.com specificando in oggetto Summer School Acqua Giugno 2025. Maggiori dettagli sul programma e su come finalizzare le iscrizioni verranno comunicati direttamente via email al termine delle pre-iscrizioni.
Che la Forza sia con noi!